venerdì 15 aprile 2011

Dei caduti

nel mio passato si cela un misterioso periodo fatto di pomeriggi solitari, con il mio skate sotto i piedi , a girare per la cittadina natale senza sosta e senza posa, sempre da solo, sempre in movimento, sempre all'erta.
no so per il resto del mondo, ma se sei nato in un posto squallido e piccolo come vercelli, e se per sbaglio nella prima adolescenza sei stato strabico e poco incline all'uniformita' formale della semplice tribale e cruda vita delle scuole medie, sai di cosa sto parlando.
io non giocavo a pallone, odiavo ( allora come oggi) miccette raudi et similia, delle ragazze non sapevo ancora cosa farmene e nella mia testolina c'erano solo i fumetti e lo skateboard.
e se sei in una cittadina di provincia, immersa nella nebbia, ogni quartiere ha i suoi spauracchi, i suoi eroi al contrario, delinquentelli analfabeti, fumanti ( e in senso di consumatori di sigarette ed in senso di rabbiosi cani sciolti)e sempre se sei una vittima designata come il sottoscritto, sviluppi tecniche di sopravvivenza non male.
ancora oggi riesco a distinguere il rumore di un fifty top rosso , con marmitta gianelli power a isolati di distanza ancora oggi , dio fronte a quegli sguardi resi ciechi e miopi dall'ignoranza , dalla miseria delle case popolari, automaticamente giro gli occhi e guardo le punte delle scarpe, perche' la formula princicpe dellìaggressivita' di provincia resta " oh'....m'hai guardato male?"
e vai a spiegare a uno scimpanze' dotato di un eloquio di un bambino dell'asilo, che non e' che guardi male, e' proprio che hai un deficit visivo talmenten grave che devono farti le lenti a contatto su misura, che poi non e' tanto di spiegare, quanto di subire, che il mi hai guardato male, e' un proforma per rompere i coglioni....
ed in questo scenario leggendario, di uomini imbattibili, divinita' del male il cui solo nome faceva rizzare i peli ( ancora assenti) sulle braccia, che io mi muovevo, come un ronin , con un chiodo di tre misura troppo grande, e uno zainetto misterioso, che c'e' gente che ancora oggi si chiede cosa ci portassi dentro, e di come sfidavo il pericolo, perche' l'unica fumetteria cell'epoca stava proprio di fronte alla sala giochi rally games, e la sala giochi era il posto d'elezione per la virilita' , covo e antro per generazioni di spacconi assortiti, e allora dovevo per forza passarci davanti se volevo accedere nel nirvana di un dodicenne in cerca di fumetti , magari diversi da quelli che trovavo in edicola, e dunque come un s.a.s. a cercare di essere invisibile, e passare senza che nessuno sapesse che ero passato.

ma tutto questo in realta' non e' importante, il vero busillibus di questo post e' che il tempo e' passato, e ho rivisto i barbari, che terrorizzavano i giovinetti come me....e adesso sono omini che fanno vite di una regolarita' sconcertante, noi avevamo immaginato escalation di follia e scorribande fino ad un valhalla di follia omicida insensata , ed invece no....che non e' morto per droga , e' a posto, sorride mesto dentro un'utilitaria , mentre porta a spasso i figli, e d'estata va a sciarmelscieic , e il martedi' il calcetto.......
chissa' se nelle notti d'estate, al bancone del giocoaperitivo, con ,la moglie che balla il merengue, e i bambini nelle rassicuranti mani degli animatori, i lori occhi si accendono di luce selvaggia, per un solo breve istante, e sentono ancora le vibrazioni di una gianelli power che urla il furore della luce selvaggia e ruggente dei loro quindici anni.....chissa' se oggi pernsano a me ..... e noi.....e forse si chiedono come sarebbe andare da quello la', quello con i capelli lunghi che fa il filo alla barista, quello che s'ammazza dal ridere, e non ha figli, e non ha l'aria di essere preoccupato da niente, che ha tanto l'aria di godersi questo posto nonostante non si senta a suo agio....andare li e chiedergli " oh'...m'hai guardato male?!"

fottetevi

il re

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